Lock down: la sfida di AMA in un video
“Quando abbiamo saputo del lock down eravamo sconcertati. Non ci rendevamo conto di quello che stava succedendo”. Nelle prima parole dell’intervista a Maso Manetti, ci possiamo riconoscere un po’ tutti. L’emergenza sanitaria che ci ha travolto ha cambiato molte cose improvvisamente. Anche Arno Manetti Ascensori si è trovata a dover reagire a una situazione che non aveva mai vissuto, e che nessuno poteva immaginare, nonostante la decennale esperienza.
“All’inizio ci sembrava che questo lock down non ci riguardasse, poi ci siamo resi conto che valeva per tutti. E il senso civico ha prevalso sull’impegno lavorativo. – racconta Maso Manetti, titolare insieme alla sorella Francesca, di AMA – Abbiamo reagito dando priorità alle attività strettamente necessarie come assistere le persone rimaste bloccate in ascensore o rispondere alle chiamate per guasto degli impianti”.
La nuova sede e il lock down
Per AMA, il lock down dato dall’emergenza sanitaria è arrivato in un momento piuttosto particolare. “Per noi questo lock down è arrivato in un momento molto particolare, quasi unico per la vita della nostra azienda, perché è arrivato appena aperta la nuova sede il 17 febbraio. – ha spiegato Maso Manetti – Siamo stati subito costretti a ritirarci”.
Ma la nuova sede è stata lo sfondo di una riunione pre lockdown con tutto il team AMA. È stata l’occasione per salutarsi, commuovendosi, non sapendo quando ci si sarebbe rivisti e cosa sarebbe potuto accadere. “Abbiamo fatto una riunione che si è rilevata emozionante e toccante, dove ci siamo salutati e ci siamo ripromessi di rimanere in contatto” – ha raccontato Maso Manetti.